Franco Pomiato | I CONSIGLI PEDIATRICI di UPPA (Un pediatra per amico)
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I CONSIGLI PEDIATRICI di UPPA (Un pediatra per amico)

  • Pannolini: quali scegliere?
  • Come organizzare la cameretta?
  • Quegli strani dolori di crescita

     
     

     

    Pannolini: quali scegliere?

    Usa e getta “griffati” e non, lavabili, autoprodotti… come orientarsi tra le numerose opzioni offerte dal mercato dei pannolini?

    I genitori investono per ogni bambino da 1.300 a 2.000 euro in pannolini usa e getta. Una spesa inevitabile? Sì e no. Non solo ci sono delle alternative interessanti che vale la pena prendere in considerazione, ma anche per chi sceglie gli usa e getta esistono margini di risparmio.

    Usa e getta low cost
    Spesso tendiamo ad associare un costo più elevato a maggiori garanzie di qualità, ma con i pannolini non sempre funziona così. O meglio, non sempre è necessario spendere di più, acquistando marche leader del settore, per avere un prodotto che garantisca una buona tenuta.

    Perché cambiare?
    Oltre all’impatto ambientale (un solo bambino, in due anni circa di utilizzo, produce una tonnellata di rifiuti), indossare un pannolino di plastica, 24 ore su 24, non sembra molto comodo. E, secondo alcuni studi, non sarebbe neppure una soluzione del tutto sicura, a causa del “surriscaldamento” dei genitali del bambino.

    Dire addio ai pannolini
    C’è anche chi i pannolini non li usa, o ne usa veramente pochi. Genitori che hanno sperimentato il metodo dell’Elimination Communication hanno imparato a sintonizzarsi sui segnali del bambino per capire quand’è il momento di fare cacca e pipì. Una strada poco nota, che però può rivelarsi interessante se sperimentata insieme ad altre soluzioni.

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    Come organizzare la cameretta?

    Alcuni bambini hanno una cameretta ancor prima di nascere, altri iniziano ad abitarla dopo il primo anno di vita, molti fratelli condividono la stessa camera, mentre altri hanno stanze separate. Ogni famiglia è unica, così come lo sono tutte le case e tutti i bambini, ma esistono alcuni principi di base che possiamo adottare per rendere l’ambiente adatto ai loro specifici bisogni.

    L’area gioco
    Alcuni semplici accorgimenti aiuteranno a rendere l’ambiente accogliente e ordinato:
    • diminuire la mole di materiale togliendo dall’ambiente ciò che è rotto, rovinato, senza pile;
    • disporre le attività o i giochi a vista;
    • disporre in un posto definito e a portata di mano ciò che interessa al bambino in quel preciso momento del suo sviluppo, mettere via il resto;
    • far ruotare il materiale (ad esempio eliminare un gioco per poi reintrodurlo a distanza di qualche mese o settimana);
    • allestire ciascuna attività all’interno di un contenitore, così che il bambino abbia a disposizione uno spazio delimitato con tutto l’occorrente per svolgere l’attività.

    La libreria
    I libri hanno per i bambini un’importanza vitale dall’inizio della vita. Ecco alcune indicazioni:
    • i libri vanno esposti a vista e orientati frontalmente almeno fino ai 3 anni (successivamente i bambini sapranno cercare un libro dal dorso senza difficoltà e in autonomia);
    • nei primi due-tre anni è meglio limitarsi a una decina circa di libri (se se ne posseggono di più, li si può far ruotare);
    se non si possiede una libreria esclusiva per i bambini, si può “regalare” loro la prima fila, a partire da terra, della propria libreria.

    Il letto, l’armadio, il bagno e tanto altro
    Questi piccoli accorgimenti sono un estratto tratto da Qui abita un bambino, il manuale in cui Annalisa Perino, forte dell’esperienza come formatrice montessoriana, spiega come organizzare gli ambienti domestici per favorire l’autonomia nel vestirsi, nelle procedure di igiene, nel gioco e così via. Per non perderlo acquista la tua copia: spedizione e shopper serigrafata sono incluse nel prezzo!

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    Quegli strani dolori di crescita

    I “dolori di crescita” sono molto diffusi, non provocano alcun danno, e di solito guariscono senza bisogno di cure

    Dolori alle gambe, il più delle volte ai polpacci e alle caviglie, ma anche alle ginocchia e alle cosce, che compaiono soprattutto la sera o svegliano di notte, che a volte sono anche piuttosto intensi. Si caratterizzano per essere saltuari, colpiscono entrambe le gambe, passano al mattino e non fanno zoppicare: si tratta dei cosiddetti “dolori di crescita”.

    Quando rivolgersi al medico?
    I dolori di crescita sono piuttosto frequenti: interessano il 10-20% circa dei bambini di un’età compresa tra i 4 e i 12 anni. Essendo un fenomeno comune, quindi, non bisogna allarmarsi, neanche quando il dolore è persistente o inusuale. Fondamentale, invece, fare ricorso al medico se questi dolori sono accompagnati da altri segni o sintomi.

    Come comportarsi?
    Com’è facilmente immaginabile, i dolori provocano disagio al bambino e, anche se non lo dimostra, a volte gli creano qualche preoccupazione. Ai genitori si raccomanda quindi di mantenere la calma evitando di trasmettergli ansia, cercando anzi di tranquillizzarlo ma senza minimizzare la situazione, dimostrandosi attenti e partecipi. È importante rassicurarlo: si tratta di un malessere transitorio che passerà col tempo